Sunday, August 3, 2008

Impeach Bush!

Per la serie “non è mai troppo tardi”... anche se non so a cosa possa servire, ormai il danno è fatto. Tra l'altro, poche illusioni: è il momento delle meritate vacanze anche per il Congresso.

(Ah, a proposito, e di tutti quelli che l'hanno seguito in Iraq, cosa ne facciamo?)
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Kucinich testimonia sugli abusi del Potere Esecutivo.


Washington, 25 luglio – Oggi il membro del Congresso Dennis Kucinich (Democratici-OHIO) ha testimoniato sulla colpevolezza del Presidente Bush per la conduzione del paese alla guerra ad una udienza del Comitato Giudiziario della Camera intitolata “Il Potere Esecutivo e le sue Limitazioni Costituzionali”. Di seguito il testo integrale della dichiarazione:

Il nostro paese è in guerra in Iraq, occupando le vie ed i villaggi dell'Iraq, da cinque anni, quattro mesi e 6 giorni. La guerra ha causato la morte di 4.127 soldati americani e la morte di circa un milione di Iracheni innocenti.
La guerra costerà al popolo americano più di 3 trilioni di dollari ed è il fattore che contribuisce maggiormente alla distruzione della nostra economia domestica.

Sig. Presidente, chiedo il consenso unanime per annotare la richiesta S.J. Res. 45. E’ stato dimostrato definitivamente che le principali giustificazioni per entrare in guerra, descritte nella legge che la Casa Bianca ha trasmesso al Congresso nell’Ottobre del 2002, erano false:

• L'Iraq non stava “minacciando gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti”

• L'Iraq non stava “possedendo e sviluppando una significativa capacità bellica biologica e chimica”

• L'Iraq non stava “cercando attivamente di ottenere una capacità bellica nucleare”

• L'Iraq non aveva “l’intenzione di attaccare gli Stati Uniti”

• Membri di Al Qaeda non sono stati “individuati in Iraq”

• L'Iraq non aveva la “dimostrata possibilità e volontà di utilizzare le armi di distruzione di massa”

• L'Iraq non poteva “lanciare un attacco a sorpresa contro gli Stati Uniti o le sue Forze Armate”

• Di conseguenza non c’era un “danno di grandezza estrema per gli Stati Uniti ed i suoi cittadini derivante da un tale attacco”

• Quanto sopra non “giustifica l'uso della forza da parte degli Stati Uniti per difendersi”

• L'Iraq non aveva nessun collegamento con gli attacchi del 9/11 o con il ruolo di Al Qaeda nel 9/11

• L'Iraq non aveva armi di distruzione di massa da trasferire a nessuno

• L'Iraq non aveva armi di distruzione di massa e quindi non aveva la possibilità di lanciare un attacco a sorpresa contro gli Stati Uniti o le sue Forze Armate nè la possibilità di fornirle a terroristi internazionali che lo avrebbero fatto.

Tuttavia, molti membri del congresso si sono basati su queste affermazioni della Casa Bianca per prendere la decisione di sostenere la legge che ha autorizzato l'uso della forza contro l'Iraq. Tutti conosciamo colleghi attuali ed ex colleghi che hanno detto che se avessero saputo allora ciò che sanno ora, non avrebbero votato per consentire un attacco all'Iraq.

La guerra era completamente inutile, non provocata ed ingiustificata. La domanda per il congresso è questa: che responsabilità hanno il Presidente ed i membri della sua Amministrazione per questa guerra inutile, non provocata ed ingiustificata? Le regole della Camera impediscono a me e a tutti i testimoni di utilizzare termini comuni. Ma possiamo fare due più due nelle nostre menti. Possiamo farci un’idea circa la colpevolezza.

Sig. Presidente, chiedo il consenso unanime per annotare la richiesta H. Res.333, H. Res. 1258 e H. Res.1345. Chiedo che ogni membro legga le tre richieste da me firmate, richieste che ora sono al vaglio del Comitato Giudiziario. Sono sicuro che chi le legge trarrà le mie stesse conclusioni circa la colpevolezza.

Che cosa dovremmo fare, allora, a questo proposito?

La decisione che ci spetta è se onorare il nostro giuramento come membri del Congresso per sostenere e difendere la Costituzione che è stata calpestata ripetutamente durante gli ultimi sette anni.

La decisione che ci spetta è se sostenere fermamente i controlli e i contrappesi progettati dai nostri padri fondatori per impedire le eccessive acquisizioni di potere da parte del ramo giudiziario, legislativo o esecutivo del Governo.

La decisione che ci spetta è se ristabilire la fiducia nel Governo, nella giustizia e nella norma di legge.

La decisione che ci spetta è se il Congresso sosterrà con il suo silenzio i metodi impiegati per trascinarci nella guerra in Iraq.

La decisione che ci spetta è se pretendere l’assunzione di responsabilità per una delle ingiustizie più gravi immaginabili.

La decisione che ci spetta è se il Congresso si alzerà in piedi per dire ai futuri Presidenti che l'America ha appena visto l'ultima di queste ingiustizie, non la prima.

Credo che la scelta da fare sia chiara.

Chiedo a questo comitato di pensare, e poi agire, per permettere a questo Congresso di correggere un errore enorme e di considerare responsabili coloro che hanno ingannato questa Nazione.
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(Segnalato e tradotto dall'utente di Luogocomune Orwell)

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