Sunday, July 27, 2008

Le élite naturali, gli intellettuali e lo Stato #3

Di Hans-Hermann Hoppe



Storia & idee

La situazione sembra disperata, ma non è così. In primo luogo, deve essere riconosciuto che tale situazione difficilmente può continuare per sempre. L'era democratica non può affatto essere “la fine della storia,” come i neoconservatori ci vogliono far credere, dal momento che c'è anche un lato economico del processo.

Gli interventi sul mercato causeranno inevitabilmente più problemi di quelli che si suppone debbano curare, il che conduce a sempre più controlli e regolamentazioni finché, alla fine, non avremo raggiunto il socialismo completo. Se la tendenza attuale continua, si può prevedere sicuramente che gli stati sociali democratici occidentali sprofonderanno come ha fatto la “repubblica popolare” dell'est verso la fine degli anni 80. Per decenni, i redditi reali nell'occidente hanno ristagnato o sono persino calati. Il debito di governo ed il costo dei programmi di “sicurezza sociale” ci hanno portato sull'orlo della dissoluzione economica. Allo stesso tempo, il conflitto sociale è aumentato a livelli pericolosi.

Forse si dovrà aspettare un crollo economico prima che la corrente tendenza statalista cambi. Ma anche nel caso di un crollo, è necessario qualcosa di diverso. Un collasso non provocherebbe automaticamente una riduzione dello stato. I problemi potrebbero aggravarsi.

Infatti, nella recente storia occidentale, ci sono soltanto due casi definiti dove i poteri dell'amministrazione centrale sono stati realmente ridotti, anche se soltanto temporaneamente, come risultato di una catastrofe: nella Germania Occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale sotto Ludwig Erhard, e nel Cile sotto il generale Pinochet. Ad essere necessarie, oltre ad una crisi, sono le idee – idee corrette – ed uomini capaci di comprenderle e di attuarle quando l'occasione si presenta.

Ma se il corso della storia non è inevitabile (e non lo è) allora una catastrofe non è né necessaria né inevitabile. Alla fine, il corso della storia è determinato dalle idee, che siano vere o false, e dall'uomo che agisce ispirato da idee vere o false. Solo quando le idee false governano la catastrofe è inevitabile. D'altra parte, una volta che le idee corrette sono state adottate e prevalgono nell'opinione pubblica – e le idee possono, in linea di principio, essere cambiate quasi istantaneamente – la catastrofe non dovrà affatto accadere.


Il ruolo degli intellettuali

Questo mi porta al ruolo che gli intellettuali devono assumersi nel necessario cambiamento radicale e fondamentale dell'opinione pubblica ed il ruolo che anche i membri delle élite naturali, o di chiunque sia rimasto di esse, dovranno giocare. Le richieste per entrambi i lati sono grandi, tuttavia, per quanto grandi possano essere, per impedire una catastrofe o per uscirne con successo, queste richieste dovranno essere accettate da entrambi come loro dovere naturale.

Anche se la maggior parte degli intellettuali sono stati corrotti e sono in gran parte responsabili delle attuali perversità, realizzare una rivoluzione ideologica senza il loro aiuto è impossibile. Il governo degli intellettuali pubblici può essere abbattuto soltanto da intellettuali anti-intellettuali. Fortunatamente, le idee della libertà individuale, la proprietà privata, la libertà di contratto e di associazione, la responsabilità personale e l'idea che il potere di governo sia il principale nemico della libertà e della proprietà, non moriranno finché esiste una razza umana, semplicemente perché sono vere e la verità si autosostiene. Ancora, i libri dei pensatori del passato che espressero queste idee non scompariranno. Tuttavia, è anche necessario che ci siano pensatori viventi che leggono tali libri e che possono ricordare, riesporre, riapplicare, migliorare e diffondere queste idee e che siano capaci e desiderosi di dar loro voce e di opporre apertamente, attaccare e confutare i loro colleghi intellettuali.

Di questi due requisiti – competenza intellettuale e carattere – il secondo è il più importante, particolarmente in questo momento. Da un punto di vista puramente intellettuale, la questione è comparativamente facile. La maggior parte degli argomenti statalisti che ascoltiamo ogni giorno che passa sono facilmente confutate come assurdità economiche più o meno grandi. Non è inoltre raro incontrare degli intellettuali che in privato non credono a ciò che affermano con grande fanfara in pubblico. Non è che sbaglino. Deliberatamente dicono e scrivono cose che sanno essere false. Non mancano di intelletto; mancano di morale. Ciò a sua volta implica che si debba essere preparati a combattere non solo la falsità ma anche la malvagità – e questa è un'operazione molto più difficile e più audace. Oltre ad una migliore conoscenza, richiede coraggio.

Come intellettuale anti-intellettuale, ci si può attendere delle bustarelle – ed è stupefacente quanto facilmente qualche persona possa venir corrotta: poche centinaia di dollari, un viaggio piacevole, una foto con il grande e potente sono tutte cose troppo spesso sufficienti per convincere la gente a vendersi. Tali tentazioni devono essere rifiutate come spregevoli. Inoltre, nel combattere la malvagità, si deve essere disposti ad accettare di non aver probabilmente mai “successo.” Non ci sono ricchezze in serbo, nessuna magnifica promozione, nessun prestigio professionale. In effetti, la “fama” intellettuale dovrebbe essere considerata con il massimo sospetto.

Effettivamente, uno non solo deve accettare di essere emarginato dall'istituzione accademica, ma si dovrà aspettare che i colleghi tentino quasi qualsiasi cosa per rovinarlo. Guardate soltanto Ludwig von Mises e Murray N. Rothbard. I due più grandi economisti e filosofi sociali del ventesimo secolo furono entrambi essenzialmente inaccettabili ed non impiegabili per l'istituzione accademica. Tuttavia durante le loro vite, non hanno ceduto mai, neanche di un centimetro. Mai hanno perso la loro dignità né hanno ceduto al pessimismo. Al contrario, di fronte ad una costante avversità, sono rimasti imperterriti e perfino allegri, e hanno lavorato ad un livello di rendimento sbalorditivo. Erano soddisfatti di essere votati alla verità e nient'altro che la verità.


Il ruolo delle élite naturali

Ed è qui che ciò che resta delle élite naturali entra in gioco. I veri intellettuali, come Mises e Rothbard, non possono fare quello che devono fare senza le élite naturali. Malgrado tutti gli ostacoli, fu possibile per Mises e Rothbard di essere ascoltati. Non sono stati condannati a tacere. Hanno comunque insegnato e pubblicato. Hanno comunque parlato al pubblico ed hanno ispirato la gente con la loro comprensione e le loro idee. Questo non sarebbe stato possibile senza il supporto di altri. Mises ebbe Lawrence Fertig ed il fondo di William Volker, che pagarono il suo stipendio alla NYU, e Rothbard ebbe il Ludwig von Mises Institute, che lo sostenne, lo aiutò a pubblicare ed a promuovere i suoi libri, e procurò la struttura istituzionale che gli permise di dire e scrivere ciò che era necessario dire e scrivere, e che non può più essere detto e scritto all'interno delle accademie e dei media ufficiali dello stato.

Una volta, nell'era pre-democratica, quando lo spirito di egalitarismo non aveva ancora distrutto la maggior parte degli uomini dalla ricchezza indipendente e dalle menti e giudizi indipendenti, questa opera di appoggio degli intellettuali impopolari era svolta dagli individui. Ma chi può al giorno d'oggi permettersi, senza aiuto, di occupare privatamente un intellettuale, come suo segretario, consigliere, o insegnante personale dei suoi bambini? E coloro che ancora possono spesso sono profondamente coinvolti nella sempre più corrotta alleanza governo-mondo finanziario, e promuovono gli stessi intellettuali cretini che dominano le accademie stataliste. Pensate solo a Rockefeller ed a Kissinger, per esempio.

Di conseguenza, l'opera di sostenere e di mantenere vive le verità della proprietà privata, della libertà di contratto e di associazione e dissociazione, della responsabilità personale e del combattere le falsità, le menzogne e la malvagità dello statalismo, del relativismo, della corruzione morale e dell'irresponsabilità, al giorno d'oggi può essere intrapresa soltanto collettivamente riunendo le risorse e sostenendo organizzazioni come l'Istituto Mises, un'organizzazione indipendente dedicata ai valori di fondo della civiltà occidentale, intransigente e lontana persino fisicamente dai corridoi del potere. Il suo programma di borse di studio, di insegnamento, di pubblicazioni e di congressi non è niente di meno che un'isola di decenza morale ed intellettuale in un mare di perversione.

Si può essere certi che il primo obbligo di ogni persona rispettabile è verso sé stesso e la propria famiglia. Dovrebbe – nel mercato libero – guadagnare tutto il denaro che può, perché più denaro guadagna, più benefici ha procurato al suo prossimo.

Ma questo non è abbastanza. Un intellettuale deve essere dedicato alla verità, che paghi o meno a breve scadenza. Similmente, l'élite naturale ha degli obblighi che si estendono molto al di là delle loro persone e delle loro famiglie.

Più avranno successo come uomini d'affari e professionisti e più gli altri li riconosceranno come riusciti, più importante è che siano d'esempio: che si sforzino di vivere ai più alti livelli di condotta etica. Questo significa accettare il loro dovere, effettivamente come loro nobile dovere, di sostenere apertamente, orgogliosamente e tanto generosamente quanto gli è possibile i valori che hanno riconosciuto come veri e giusti.

Riceveranno in cambio ispirazione, nutrimento e forza intellettuali, così come la conoscenza che il loro nome vivrà per sempre come il nome di individui eccezionali che si sono elevati al di sopra delle masse ed hanno dato un durevole contributo all'umanità.

Il Ludwig von Mises Institute può essere una potente istituzione, un modello per il ripristino del genuino apprendimento, e una vicina università di insegnamento e di sostegno. Anche se non vedremo trionfare le nostre idee durante il corso della nostra vita, sapremo e saremo eternamente fieri di aver dato tutto il possibile, e di aver fatto quello che ogni persona onesta e nobile dovrebbe fare.

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Hans-Hermann Hoppe è professore di economia all'Università del Nevada a Las Vegas. È l'autore di The Economics and Ethics of Private Property. Mandagli una mail. Vedi i suoi articoli. Commenta sul blog.
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