Thursday, January 10, 2008

«Noi dobbiamo essere tutti uguali»

Fedele trasposizione dell'omonimo romanzo di Ray Bradbury, Fahrenheit 451 ('66) di Truffaut descrive un futuro da cui il nostro presente non si discosta granché. Con un'unica differenza, forse: i libri e la scrittura non c'è stato bisogno di vietarli, si stanno tranquillamente estinguendo da sé. Sembra quindi che il più bieco conformismo sia riuscito a vincere la sua eterna lotta con la tendenza al miglioramento, ma questa vittoria ci ha davvero reso più felici? A giudicare dalla diffusione degli antidepressivi si direbbe di no.

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